Bangkok, Lunedi’ 31 Luglio 2000
Sono le 2:52 della notte tra la Domenica e il Lunedi’ e non riesco a dormire. Sono arrivato stamattina alle quattro da Sydney dopo un volo di dieci ore tra film, musica, la lettura de “I pilastri della terra” di Ken Follet (gentilmente offerto da Federico), “Parakalo” (“prego” in greco dato che ho volato Olympic Airways), bambini che piangono e sinfonie di russate greche. Carico come un profugo (e piu’ o meno lo sono grazie all’Immigration Office di Cairns) mi sono trascinato dietro lo zaino, il computer, lo zainetto e la chitarra (ma perche’ se non la suono mai?) protetta da quattro sacchetti di spazzatura e mi sono piazzato in sala d’aspetto ad attendere l’alba. Dopo un’ora che mi sfregavo le mani avidamente felice di essere in un paese povero (sono un bastardo, lo so, ed aver deciso di prendere il pullman per cominciare bene e spendere poco, mi sono alzato e mi sono immediatamente ritrovato in un taxi che per la modica somma di 350 bath (1 bath sono circa 55 lire = 19.250) mi stava portando comodamente all’ostello. Il cruscotto del taxi era talmente pieno di statuine del Buddha e templi in
miniatura che mi sono chiesto se in caso di incidente mortale mi sarei trovato di fronte San Pietro o il mitico Buddha. Ma come’e Bangkok? La strada che porta in citta’ aveva tutte le caratteristiche di una strada: cartelli verdi per l’autostrada, blu per le statali, il guardarail di metallo, l’asfalto grigio, le linee bianche, i cartelli pubblicitari ai lati, le insegne della Nissan, Isizu, Grundig sui muri dei palazzi…insomma tutto regolare per delusione del turista che si e’ fatto tutta ‘sta strada e sperava di vedere qualcosa di diverso, tipo guardarail di legno, cartelli viola e rosa, terra battuta, vacche sacre in sorpasso. Maledetta globalizzazione.
Dopo un po’ che viaggiavamo ho visto finalmente una scena strana: una fila di monaci vestiti di arancione che raccoglieva l’elemosina da un tipo appoggiato alla propria Mercedes. E’stato solo un attimo e non ho potuto vedere meglio quindi accontentatevi. Poi siamo passati per una strada centrale dove ai lati c’era tipo un accampamento di centinaia di persone e alla fine della strada dei militari in presidio di un palazzo dall’aspetto importante. Il tassista, il cui inglese era al livello del mio serbo-croato medievale, mi ha lasciato piu’ o meno dove gli avevo chiesto e nel tirare fuori lo zaino ci mancava poco che mi facesse cadere a terra il computer. Per fortuna me ne sono accorto ed e’ stata evitata la tragica fine di un padre di famiglia e la mia prigione a vita in una provincia remota del sud-est tailandese.
Ok, prima che mi venga una crisi di nervi: MA COME SI SCRIVE: TAILANDIA O THAILANDIA?! Io qua’ il dizionario non ce l’ho ma anche a sfogliare siti in Italiano si trovano entrambe le versioni. Qualcuno mi risponda!! Io nel frattempo adotto la piu’ comoda versione senza H cosi’ risparmio sull’usura della tastiera. Dopo essermi caricato lo zaino in spalla mi sono incamminato verso l’ostello che mi era stato consigliato da dei ragazzi inglesi, erano le sette di mattina e gia’ cominciava a fare caldo. Per strada era pieno di cani, ma nessuno abbaiava in quanto avevano l’aria abbastanza abbattuta e probabilmente soffrono il caldo. Da un lato della strada (come sono descrittivo oggi) ostelli a nastro, dall’altro un muro alto due metri e lungo tutto il muro venditori ambulanti di cibi vari, sedie, tavoli, frighi, ancora cani, macchine, scooter, i Taxi a tre ruote (Tuc Tuc), tipo l’Ape Piaggio ma con un sedile a tre posti dietro, che immagino abbiano sostituito i famosi riscio’. All’ostello ho preso una stanza singola per 220 bath (11.000 Lire) che sara’ un due metri per due e contiene in ordine di importanza: il ventilatore turbo, il letto, il cestino, l’appendino, lo specchio e la televisione. vabbe’, Dopo una doccia calda mi sono buttato a letto
fino all’una di pomeriggio quando mi sono svegliato e sono andato a farmi un giro per la citta’…ma adesso sono stufo e continuo un’altra volta.
Martedi, 1 Agosto (da mezz’ora) 2000
Dopo la levataccia a mezzogiorno ho deciso di dedicare la giornata a sbrigare delle questioni di vitale importanza (leggere con voce alla Fantozzi):
1) acquisto custodia chitarra
2) acquisto CD copiati e spudoratamente illegali di software e musica
3) proseguio fotografie della citta’
4) acquisto biglietto aereo per Singapore (perche’ Singapore? Lo scopriremo solo leggendo).
Risultati:
1) Custodia: dopo una scammellata di mezz’ora che sulla cartina sembravano 5 minuti ho trovato quello che cercavo a 15.000 Lire. Alla faccia delle 80.000 di Sydney!
2) CD: Ho preso un taxi (2500 Lire per mezz’ora buona) che mi ha portato ad un centro commerciale immenso. Peter (quello di Cairns che ripeteva sempre le cose due volte che ripeteva sempre le cose due volte) mi aveva detto che a Bangkok si potevano comprare CD copiati a pochi soldi. Mi aspettavo qualcosa di abbastanza losco in un vicolo fetido della perifera bancocchiana e cosa mi ritrovo davanti? Un lussuoso centro commerciale a 5 piani di cui due dedicati allo spaccio di CD illegalmente copiati! Nauseato dall’illegalita’ della cosa ho comprato un programma e il mitico FIFA 2000 (calcio) che pero’ maledizione non funziona!
3) Foto: il ritorno l’ho fatto a piedi e ho fatto un’altra quarantina di foto.
4) Biglietto: Bangkok-Singapore sola andata con….aiuto…….assicurazione sulla vita compresa?……ma chi me l’ha fatto fare?………: (di nuovo voce Fantozziana prego) PAKISTAN AIRLINES! La compagnia aera con meno incidenti al mondo perche’ di solito non riescono a decollare. Ma per 120,000 Lire rischio volentieri la pelle (quanto puo’ valere la mia pelle, non credo molto di piu’…ci facciamo la statistica? No, che porta sfiga!). E comunque il Concorde ci insegna che puoi pagare quanto puoi, se devi cadere cadi. A proposito, ho visto un sito che dava le classifiche degli aerei caduti per compagnia e il risultato e’ che mentre praticamente tutte le compagnie hanno avuto due o tre incidenti negli ultimi vent’anni, ce n’e’ una che ne fa uno all’anno: la russa Aeroflot! che c’entra? Un po’ di cultura generale non guasta. Girando per la citta’ mi sono reso conto che i tailandesi sono molto simpatici, forse troppo…nelle zone turistiche la seguente scena si ripete quotidianamente:
Tu cammini per la strada….un tipo ti sorride….tu lo guardi..
– “WRIUGOIN” (where are you going? – Ando’ vai, burino?), ti dice.
Tu lo informi sulla destinazione.
– “WERIUFROM” (where are you from? – Da dove vieni?)
Tu lo informi sul luogo di provenienza.
– “Ah, Italia, futbol, roberto bagio, ah!” Tu sorridi compiaciuto e pensi “ma che cacchio vuole questo?” Questo e’ l’inizio canonico dal quale non si scappa: e’ successo 5 volte oggi finche’ ho smesso di fermarmi e ho sortito il saluto papale in movimento. Funziona e non serve parlare polacco! Dopo le tre domande iniziali pero’ esce fuori la personalita’ del tuo interlocutore:
1) Lo Studioso: “Voglio parlare con te per fare pratica d’inglese”
2) Il Tassista: “20 bath (1000 Lire) un’ora!” – poi in quell’ora devi vederti sette negozi di amici suoi e possibilmente comprare qualcosa.
3) L’agente commerciale: “massage? (massaggio).
4) Il disinteressato: “HWLONGWIUBININTAILAND? (da quanto sei in Tailandia?)” Come dicevo sopra adesso sorrido e non rallento il passo, loro capiscono e non insistono, non sono poi cosi’ intrusivi.
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