
Sono seduto in un caffè di Bangkok e mi restano ancora venti minuti prima che si formi la brina sulla tastiera del mio fedele Mac Book Air.
Se McDonalds si é inventato le sedie scomode dove non ti puoi sedere per più di venticinque minuti prima di accusare sintomi di danni permanenti all’apparato chiappale, qui in Thailandia hanno una tecnica più avanzata: aria condizionata a livelli disumani.
Uno dei grandi misteri asiatici che hanno tenuto impegnate intere scuole di pensiero Occidentale é come sia possibile che un popolo tropicale, i cui geni si sono adattati a temperature e umidità altissime, abbia un grado di resistenza all’aria condizionata superiore al caucasico che invece, almeno secondo Darwin, é adattato a temperature sotto lo zero.
Un gene dormiente che si é risvegliato nel ventunesimo secolo?
Una prova che derivano dagli eschimesi?
O una modifica genetica preventiva per la futura conquista del mondo da parte dell’Asia sub-himalayana?