Aeroporto di Heathrow, Londra 4 Marzo 2004
Mi ammalo una volta ogni 5 anni e al massimo becco una febbre. Sono abbastanza fortunato da questo punto di vista.
Oggi pero’ mi sono svegliato abbastanza scarico, pieno di germi da starnutare sugli inglesi e catarro da lasciarmi dietro in una scia che mi ricorda l’olio da motore che lasciavamo col furgone di Paolo andando alle Canarie e che ancora oggi viene avvistato dai satelliti.
Proprio oggi che dovevo partire per il giro del mondo.
Ho comunque preso la Ryan Air fino a Stanstead, il bus fino alla city, ritirato il mio biglietto alla STA e sono partito verso Heathrow in metro, il tutto in un’orgia di fazzoletti e con la testa rintronata.
Sono partito alle 7 da casa e sono le 7 adesso.
Adesso mi aspettano solo 16 ore di aereo. Che faccio mi riempio di whisky e dormo?
Nell’era di wireless non sono neanche riuscito a collegarmi a internet perche’ su quattro terminali c’e’ solo nella zona partenza del terminal 1 dopo il check-in. Pensando a Tallinn dove anche la pescivendola ti da’ il servizio gratis se compri piu’ di 200 grammi di salmone, ci si rende conto che le cose sono cambiate in questi anni. Ok, chiudo che sto smoccolando sulla tastiera.
Buenos Aires, 5 marzo 2004
Il viaggio in aereo e’ stato interessante dal punto di vista degli scambi culturali. Mi spiego: ero in mezzo tra una ragazza e una signora. Le ho prontamente avvisate di essere portatore non sano d’influenza. Ho chiesto alla Tatcher (la hostess, scusate ma sembrava proprio lei) di quarantinarmi da qualche parte per non portare il virus padano in Sud America, ma la lady di ferro ha risposto che l’aereo era pieno.
Cosi’, dopo una notte passata a smoccolare fazzoletti di carta, di tessuto e la coperta di servizio, la mattina mi sono accorto che le due compagne di viaggio avevano scoperto che l’Italia non esporta solo scarpe: stavano starnutendo.
All’aeroporto erano tutti che offrivano taxi a 35/50 pesos (10/15 euro) e ho chiesto a un tipo in bagno se non c’era un pullman.
– “no, solo taxi (remis) e se vuoi te lo vendo io il biglietto a 45 pesos”
poi se ne esce e il tipo della pulizia mi dice che non e’ vero, si trova anche a 35.
– “ma un pullman, un treno non ci sono?”
– “no”
Strano, chiedo ancora ed ecco che in realta’ c’e’ e costa 1,25 pesos (circa 35 cent).
Quindi esco dall’aeroporto e cammino nel sole che gia’ inizia ad asciugarmi le ossa, arrivo alla fermata, chiedo conferma ad una signora con figlio dagli occhi azzurri e lei si prende carico di me fino alla fermata.
Nel frattempo chiedo ad un signore anziano vestito tutto a puntino con giacca e cravatta, come si chiama questa piazza.
– “Plaza del Congresso, li’ dove ci sono i ladri”
Una pausa e poi:
– “e piu’ in la’ ci sono quelli ancora piu’ ladri, le banche”
Poi scendiamo insieme e facciamo un po’ di strada, passiamo davanti alla Banca di Boston dove dei pensionati battono contro la porta e portano dei cartelli: aspettano i loro soldi, ancora oggi. (video)
Insomma mi vedo la Buenos Aires da clichè.
Adesso sono in un alberghetto niente male a 9 euro con colazione e mi sa che non sara’ un venerdi’ da leoni perche’ sono stanchetto.
Buenos Aires, 7 marzo 2004
Purtroppo la pioggia ha costretto la cancellazione della manifestazione di tango ieri sera, per cui sono ancora a secco.
Per rifarmi oggi sono andato nei quartieri della Boca e di San Telmo dove la gente balla per strada, ma non ho visto molto tango puro.
Spero bene in stasera e martedi’ quando andro’ al teatro per vedere uno spettacolo di tango.
Mentre ero in bus per tornare in centro e’ salito un ragazzo per vendere delle penne, ha chiesto all’autista se poteva e quello gli ha detto di no.
Fino a quel momento la conversazione era stata gentile, quasi a bassa voce.
Poi il ragazzo e’ sceso e credo gli abbia sputato perche’ mi sono arrivati degli spruzzi di pioggia.
Mentre eravamo fermi al semaforo ci sono stati venti secondi strani col ragazzo che lo guardava con rabbia e l’autista che diceva che non ci poteva far niente.
Quando il ragazzo ha detto che si sarebbe ricordato della sua faccia, l’autista ha messo la mano in una cassetta alla sua sinistra. Allora il ragazzo ha preso una pietra in mano dicendo:
– “cos’e’ che vuoi prendere?”
Una signora dentro il bus gli ha gridato:
– “che pasa tio? (che ti succede ragazzo?)”.
Poi siamo ripartiti.
Sono rimasto sorpreso dalla pacatezza della conversazione, nessuno ha gridato o gesticolato in maniera violenta. Ho respirato un’aria di rassegnazione, come di persone non abituate a questo tipo di situazioni. Da una parte un ragazzo che voleva vendere delle penne, dall’altra un autista che non poteva farlo salire gratis e commerciare nel bus…reduce da un film scioccante come “la città di Dio” ambientato in una favela di Rio, mi sono immaginato il ragazzo buttare le penne a terra e decidere che l’unica strada e’ rubare. Forse con ragione?
Hola io sono argentina,ma da 2 anni abito in Italia a Padova,mi è piaciuto molto il tuo diario di viaggio e le fotografie che hai fatto lasciano vedere una Bs As al 100%.Credo ti sia piaciuta,vero??
Citorno tutti gli anni,mi piace.
certo! Ci sono appena stato a gennaio e gli argentini hanno riconfermato la loro gran simpatia!
Luca
Io sono 45 anni che sono in piemonte, da una decina di anni torno a Buenos Aires tutti gli anni per due mesi, ora che sono pensionata…Luca ti dico una cosa, tu smoccolavi per il raffreddore….io smoccolo da 45 anni per Buenos Aires e la mia Argentina tanto maltrattata dai politici e dal mondo, perchè non ci aiutano con tutto quello che ha fatto l’Argentina per il mondo………dopo guerra, immigranti,eccecc.Tu come tanti dirai,perchè non sono tornata, ho tre figlie e non ho mai potuto farlo. Ti ringrazio per far vedere un pò quella terra privilegiata e benedetta da Dio,che io amo alla follia.ciao Luca, grazie.
hola…mi chiamo roxana e sono argentina ma vivo in italia ormai da 23 anni…complimenti per il tuo viaggio in argentina,paese straordinario pieno di vita passione e purtroppo delinquenza…adoro il mio paese con le persone piene di speranza che vivono la vita alla giornata….non dimentico nulla di essa ma ciò che mi resta più impresso,forse perchè mi ricordano i miei cari,è l ora del mate…momento di relax e condivisione…..grazie per aver pubblicato tutto ciò…in bocca al lupo per tutto…ciao
complimenti…mhai fatto riaffiorare tante emozioni…lo scorso dicembre sono stata in patagonia e ancora mi devo riprendere
Uno spettacolo…non ci sono parole nel descrivere la mia emozione nel rivedere una terra del quale da due anni sono perdutamente innamorato,gli spazi sconfinati della Patagonia,l’azzurro veramente unico di contrasto con i laghi della zona Bariloche y San Martin de los Andes. Ho gli occhi lucidi,Grazie per dare la possibilità a tutti di vedere e conoscere realtà lontane veramente uniche. Andrea,Vicenza
lucca ,¿recuerdas hotel Villa Venecia,en Benidorm? un abrazo, alberto
eh Alberto! Claro que me acuerdo! Come me encontraste? 🙂
Todo bien?
Veramente spettacolare Luca… Leggendo le parole che hai scritto , mi sono immedesimato perfettamente nel viaggio !
Ciao,ho visto le tue foto della Patagonia,sono bellissime,hai fatto un bel viaggio,ti devo fare solo un appunto,nelle foto in cui hai scritto “Chalten”,quelle subito dopo “Bariloche” ti sei sbagliato,in realtà il paesetto si chiama “El Bolsòn” e la montagna si chiama “Piltriqutròn”,ci sono nato e cresciuto lì,ci tenevo a dirtelo!!complimenti per le foto ed il diario!!!
saluti,Gianni.
ciao Luca, sono appena rientrata da 15 gg di assoluta Patagonia da turista fai da me ed è un posto meraviglioso…confermo…ho scattato circa 1500 foto da BUENOS AIORES A TRELEW, DA USHUAIA AD EL CALAFATE E POI EL CHALTEN, PERITO MORENO PENISOLA DI VALDES..TUTTO SEMPLICEMENTE FANTASTICO E QUASI SURREALE……
…A PROPOSITO HO ANCHE TANTE FOTO PIENE DI…BALENE A PUERTO PIRAMIDES…
Complimenti per le bellissime foto ,mi hanno dato le emozioni che ho provato facendo questo viaggio ,sono emozioni che non si possono descrivere , ogni luogo è spettacolare in tutta la Patagonia e Terra del fuoco,ciao Rosetta