Kaunas (Lituania) 29 Ottobre 2001
Ecco come succedono le cose. Parti per Praga con un amico che ne approfitta per farsi una vacanza no-alpitour. Poi invece di tirare dritto fino alla citta’ magica decidete di passare una notte a Ceske Budejovice, dove qualche anno fa si erano fermati degli amici facendo entrare una sauna mista nella piccola storia della compagnia. Quindi perche’ no? Giri a destra verso il Centrum, le gomme nuove Pirelli acquistate in Andorra che sorreggono l’ormai eroica Tipo 206.000 Km dell’89 cominciano a solcare una stradina di pietre che porta verso il centro, cominci a vedere dei palazzi niente male, insisti in quella direzione e di colpo ti ritrovi in una piazza che ti lascia a bocca aperta, grande, illuminata, soprattutto inaspettata. Come tutte le cose belle.
Poi trovi un posto dove appoggiare i bagagli, farti una doccia e passare due giorni in giro per la citta’ che non sara’ Rimini in Agosto ma offre dell’ottima Budweiser di produzione locale a 15 corone (900 Lire) al mezzo litro, del mitico formaggio fritto a 4000 Lire e quasi ti sembra di poter giocare a fare l’Area Manager che dorme in albergo e mangia al ristorante.
La prima sera magari fai un salto in discoteca e finisci in un fumetto di personaggi e personagge caricaturali con tanto di “gatto e la volpe” italiani a caccia di selvaggina mitteleuropea, sguardo languido e di sbieco.
La sera dopo, carichi di un minimo di informazione, invece vi dirigete verso il posto “cool” e finite in un antro a tre piste (Lucerna) dove per tutta la sera la mano destra tiene un bicchiere il cui scopo e’ piu’ quello dare qualcosa da fare alle cinque dita che il contenuto liquido tutto sommato inutile visto che poi dovrai guidare, e le tue pupille mandano al cervello immagini sinuose di ragazze danzanti, camminanti e discutenti con in mano sigarette ‘da posizione”, mentre ti chiedi se vale davvero la pena cercare di instaurare rapporti umani con l’altro sesso quando ormai ti stai rendendo conto che la sola attivita’ contemplativa provoca un piacere leggero nel tuo animo di viaggiatore solitario sempre piu’ isolato in un mondo tutto tuo dove hai l’impressione, o l’illusione, di bastare a te’ stesso.
Poi viene Praga, ogni volta piu’ bella, come un’amante infedele che si diverte a spogliarsi un po’ alla volta tanto che prima di averla vista tutta saranno passati vent’anni e avrai ancora voglia di scoprirla. Tre giorni a Praga, dovresti starci un mese per il tuo “bisnes”, quello che dovrebbe permetterti di viaggiare e guadagnare e sopravviene quel prurito intellettuale che ti dice “qui ci vuole qualcosa di nuovo”. Il richiamo della frontiera, dell’ignoto, del nuovo.
E spari: “andiamo in Lituania?”. Due giorni dopo spingi questa meraviglia della tecnica chiamata Tipo verso il Baltico attraverso la cara vecchia Polonia dove anni di pellegrinaggi hanno lasciato se non altro una serie di indirizzi affidabili e un sms basta per prenotare una stanza doppia gratuita con bagno e connessione internet da..vediamo chi..mmm…da Linda non sono ancora stato, ok vada per Linda. Cosi’ ci fermiamo da lei, e con la sorella di suo moroso ci facciamo una pasta, beviamo un po’ di vino e dopo una notte di riposo nel suo appartamento di Varsavia sempre incredibilmente fredda rispetto al resto del mondo civile, partiamo verso quella Lituania che nella nostra immaginazione distorta dovrebbe essere come la mitica Polonia dei primi anni ’90 e, forse illusi di ritrovare anche i nostri vent’anni, saliamo al nord sotto una pioggerella fina, fastidiosa, quasi sovietica nella sua inopportuna insistenza.
Passiamo la frontiera dopo aver pagato 40.000 Lire di assicurazione auto (carta verde non valida da queste parti ragazzi) e ci dirigiamo verso Kaunas che ci regala con l’Hotel Sport la prova piu’ dura. Sicuramente uno di quei posti dove non porteresti mai la tua ragazza, nemmeno per vendetta.
Avete presente i classici “blocchi” comunisti? Quei condomini quadrati che si vedono alle periferie di tutte le citta’ europee che hanno avuto l’onore di sperimentare le teorie marxiste e che negli anni settanta magari facevano anche la loro figura, ma oggi, con il budget della manutenzione inferiore al budget dei cosmetici della signora non-sorrido-perche’-prima-si-stava-meglio alla reception, i muri scrostati, il divano sporco del grasso di tre generazioni di segretari di partito e testimoni di chissa’ quanti amori bolscevichi, la televisione mono-canale che funziona cinque minuti e poi si rompe, la doccia che funge da rubinetto, le tubature esterne, il freddo che almeno nel pre-Gorbachov non c’era e che forse e’ l’unico responsabile dell’assenza di ratti e soprattutto il prezzo, 60.000 Lire la doppia, completamente sproporzionato nel rapporto qualita’/prezzo, insomma ho perso il filo della frase ma il concetto l’avete capito?
Aggiungete il guardiano che prima che usciate vi domanda allarmato “dove andate?” neanche fosse nostro padre e avessimo dodici anni e ci fa pensare che entrera’ nella stanza e ci rubera’ tutti gli apparati digitali, tanto da farci mettere una ciabatta dietro la porta per comprovare l’avvenuta intrusione.
E poi scopri Kaunas che alle dieci della domenica sera e’ come Martellago in una notte di nebbia, non c’e’ un cane. Finiamo cosi’ al ristorante Milano con Paolo un po’ deluso dalla vita notturna e giustamente scioccato dall’Hotel. Il forno a legna e’ perfetto, cosi’ come la paletta sporca di farina, e il mistero della pizza scongelata e scaldata al microonde e’ ancora irrisolto. Il mio salmone e’ invece ottimo e vale tutte le sue 6000 Lire.
Ci rendiamo conto che forse e’ vero che la Lituania e’ un paese giovane, visto che nel locale ci sono solo ragazzi e ragazze tra l’altro felicemente ignari della loro fortuna nel non capire la lingua di Dante cosi tristemente utilizzata da Laura Pausini nelle sue canzoni di plastica sicuramente scritte da Candy Candy, o ben che vada da Ramazzotti. Con tutta la buona musica che abbiamo proprio questo dobbiamo esportare.