L’ultimo

Lunedi 17 Luglio, 2000
Pensando alla sfiga Non mi ero accorto che l’ultima volta che ho scritto e’ stato piu’ di un mese fa! Probabilmente sono riuscito a togliermi di dosso l’ansia del dover scrivere che mi era venuta in seguito all’alto numero di visite, ma un mese e’ davvero troppo.
Credo che la ragione principale del mio silenzio sia pero’ un’altra; mi sono infatti reso conto di un fatto indiscutibile per quanto difficile da provare e cioe’ che da qualche tempo sono sotto l’influsso malefico della famosa Sfiga. Avete presente quando tutto comincia ad andare storto senza apparente motivo? Non so, per esempio la caffettiera che si rompe o il caffe’ finito la mattina e la mattina dopo invece non c’e’ lo zucchero…di solito comincia cosi’ e poi peggiora in un effetto valanga e ti pervade quella sensazione di tragedia imminente. Ecco, a me e’ capitato proprio cosi’ e adesso aspetto solo un terremoto con baricentro la tazza del cesso mentre sono al bagno.

Strada di notteLa cronaca? Credo che tutto sia cominciato una mattina a Cairns…mi ero svegliato tardi con un leggero senso di colpa che non se n’era andato nonostante mi fossi lavato i denti col dentifricio alla menta forte; me ne vado in cucina, prendo la moka, prendo il caffe’, apro il barattolo: finito. Allora mi faccio un te’ e mi siedo in terrazza a pensare all’origine di quel senso di colpa. L’immagine di una crepa nella diga contro la Sfiga si stampa nel mio cervello.
Dopo un po’ chiamo un cliente al quale avevo fatto una pagina Web e mi dice che non mi vuole pagare…ci siamo.
Accade a questo punto l’increscioso episodio del visto che ormai conoscete (report25): la diga si e’ spezzata, la sfiga si rovescia a cascata sulla mia vita trascinando verso il baratro tutte le situazioni a rischio.Segue una parentesi fortunata da Maria, la gentile signora Australiana che aveva aiutato Arcangelo con la macchina rotta all’inizio della sua personale maratona di sfiga, la quale segue il sito (come va Maria? Lo so che stai leggendo!) e dopo averci invitati a mangiare a casa sua e riempito di regali, ci ha anche proposto di fermarci la notte, ma poi tutto e’ ricominciato: Maria, sei stata come un albero al quale mi sono aggrappato per un attimo mentre la corrente mi trascinava verso il baratro, grazie.

Il furgone di notteUno sprazzo di luce al gol dell’Italia contro la Francia ma a tre minuti dalla fine capisco che si stanno rilassando e, dall’altra parte della terra, percepisco il suono romboante del gol francese in gestazione che puntualmente arriva. I supplementari mi vedono disilluso e accolgo il golden gol come il torero che, a terra con un gamba rotta, recita l’Ave Maria guardando il toro insanguinato negli occhi e prima che le corna gli si conficchino nelle chiappe decide che la vita, dopotutto, e’ stata bella. Francia campione d’Europa. Qualche ora prima la Ferrari di Schumacher si era rotta dando una bellissima ispirazione al mio furgone frustrato da una vita a 100 all’ora che durante il viaggio da Cairns a Sydney con Shizu decide di ricordarsi improvvisamente di avere problemi alla retromarcia (era da mesi che funzionava perfettamente!). Andiamo a dormire da Peter a Brisbane, ci facciamo degli spaghetti alla puttanesca, e ripartiamo verso Sud (che qui vuole dire verso il freddo). A Brisbane la retromarcia si rimette a posto poi a pochi chilometri da Sydney si blocca nuovamente mentre un camion mi scheggia il parabrezza.

La skyline di SydneyArriviamo a Sydney, c’e’ un Arcangelo disperato che non riesce a vendere la macchina e Federico tranquillo come sempre che finalmente ha trovato lavoro. Vado da un meccanico tedesco (ragazzi, da film! Capelli ricci e baffetti, parla un inglese incomprensibile mischiato a parole tedesche e ha i poster della Germania campione del mondo a Italia 90!), mi mette la retromarcia a posto in 45 secondi a mani nude senza l’ausilio di attrezzi.
– “You are a genius!”, gli dico. Ma la Sfiga e’ immensamente piu’ forte di un qualsiasi meccanico di provincia e ci impiega 350 metri a bloccare nuovamente la retromarcia. Il giorno dopo torno da lui e la sentenza e’ tragica e innappellabile: “it’s ze gearbox” (ma lo sapete che non lo so come di dice in italiano? Scatola delle marce?). Mi manda da uno specialista che mi richiede 730 $! Richiamo il tedesco che mi dice che lo fa lui a meno soldi, torno, mi manda a prenderne uno di seconda mano, glielo porto. Il giorno dopo lo chiamo e mi dice che non e’ il gearbox giusto e che se voglio che il lavoro lo faccia lui, devo procurargliene uno io. Al che mi attacco al telefono e chiamo tutta Sydney finche’ trovo uno che ce l’ha. Adesso devo aspettare che me lo sostituiscano e intanto siamo a meno 13 giorni, e devo ancora vendere il furgone!

La barca in garageLunedi’ 24 Luglio
Continuo quanto sopra? Vi faccio un riassunto perche’ e’ troppo triste…e’ finita che il tedesco non e’ riuscito a ripararla perche’ non si trovava la scatola delle marce giusta. Allora sono finito da uno specialista Mazda appassionato della Ferrari (e’ stato in Italia e ha visitato la fabbrica, attaccato al muro c’e’ in bella vista c’e’ un pezzo di plastica che potrebbe essere il carter di una Graziella con scritto orgogliosamente e pateticamente sopra Ferrari), mi dice che in poche parole il pezzo non esiste e che bisogna riparare le marce esistenti. Alla fine me lo fa per 550 $ ma siamo gia’ a Mercoledi’ 19…e devo venderla.
Il Car Market di King’s Cross a Sydney Appena posso sbatto la macchina al Car Market di King’s Cross dopo averla alleggerita di sei mesi di sporcizia. Mi piange il cuore quando l’acqua trascina con se’ nel tombino la scritta “Danger Italian Drivers” che aveva fatto Paul (a proposito: Paul e’ in Inghilterra a cercare lavoro come medico) a Febbraio durante la gita alle Blue Mountains. Salutiamo per sempre anche il moscerino del faro anteriore destro che si era spiaccicato amichevolmente a Brisbane e che ci ha seguiti nella nostra avventura fino a Sydney.
Graffiti al car market di King’s Cross Nel Car Market non c’e’ un gran movimento e decido che devo trovare delle strade alternative, quindi faccio il sito al furgone Poi faccio degli annunci gratuiti su internet e ci metto il link! I giorni passano, le birre di chi ha venduto scorrono, l’umidita’ mi entra nelle ossa (la lunga estate) fino a che due ragazzi Israeliani mi offrono 2200 $ contro i 3800 che chiedevo io! Altri due ragazzi Israeliani mi offrono di comprarla ma lasciarla a nome mio!
-“Tanto tu non sei in Australia!”, cosi’ se investono qualcuno e scappano vengono a cercarmi.
Oggi i due ragazzi dei 2200 $ mi chiamano mentre mi incammino tristemente verso il freddo, buio, triste Car Market e mi offrono 3000 $. Prendere o lasciare? Un’altra settimana li’ sotto con l’angoscia che sale ora dopo ora, la mia abbronzatura che se ne va, la paura di non vendere, la macchina che si spacca ancora, la Sfiga in agguato? 3000 e’ un prezzo bassissimo, se aspettassi un po’ potrei ottenere 3300, forse 3500, vista anche la situazione del mercato, ma ne vale la pena?
ShizuAccetto. Facciamo le carte con i gestori del Car Market, quelli che tutti chiamano i “Pigs” perche’ a forza di stare sottoterra si sono trasformati in bestie, e finalmente capisco perche’. Dopo aver scherzato-ma-ti-prendo-per-il-culo-ma-non-arrabbiarti -che-scherzo con uno dei due ragazzi a causa dei suoi capelli viola, si meraviglia che io insista perche’ voglio che compili la ricevuta della vendita (obbligatoria!) che restera’ a me in caso i ragazzi “dimentichino” di fare il trasferimento e che mi tiene fuori da eventuali guai, anche grossi. Sono li’ per assisterti con le carte e ti fanno sbagliare deliberatamente per semplice pigrizia!
Era successa la stessa cosa ad Arcangelo che si era arrabbiato e devo dire a ragione. Se fate un salto a King’s Cross andate al Car Market, passate per la reception, date un’occhiata ai tipi dentro (i pigs sono i due tipi grassi), poi andate al 2′ livello e vedrete su tutti i muri: “Quelli della reception sono dei pigs”, ‘Col cavolo che pago la birra ai pigs della reception”, per dirvi solo quelli non troppo pesanti. Ma che ci guadagnano certe persone ad essere cosi’? “Non ti curar di loro ma guarda e passa” direbbe Virgilio…o era un altro? Yahoo forse.

Alleggerito della macchina e appesantito di 3000 $ vado da Alberto, il pizzaiolo venezuelano che conoscemmo (evviva! Il mio primo passato remoto!) a Febbraio. C’e’ una foto sua e di suo figlio in Tripfoto nel capitolo Gay Parade

Il furgoneSi ricorda di me e di Fausto e mi regala una pizza. Dice che a breve se ne torna in Venezuela, e’ stufo dell’Australia. Me ne vado col suo indirizzo in tasca e un caloroso invito ad andarlo a trovare in Venezuela se passo da quelle parti.
Il 30 vengono giu’ Alessandro e Paolo che mi hanno conosciuto sul sito ai quali avevo proposto la macchina, poteva essere un affare ma voi la comprereste una macchina senza prima vederla? Mi dispiace, non ci conosceremo perche’ ho anticipato la partenza al 29, ma forse scriveranno del loro viaggio sul mio sito…se volete aiutarmi a convincerli cliccate sulla ragazzina qui a fianco e mandate l’email di convincimento. Presto perche’ partono! A proposito, a Cairns abbiamo conosciuto Maria che ci aveva visti sul sito, ci ha scritto prima di arrivare (in realta’ aveva scritto a Giuseppe) e quando e’ arrivata ci siamo incontrati. Prima di andare via ha ammesso la voglia di lasciare tutto e partire in viaggio anche lei. “Il sito e’ pericoloso!”, ha detto scherzando. Non e’ colpa mia, Maria, e’ la liberta’ che e’ contagiosa. Questo non e’ un sito dedicato all’Australia, il protagonista e’ il viaggio; e il viaggio e’ la cosa che assomiglia di piu’ alla liberta’ agli occhi di chi sta costruendo la propria vita in un luogo specifico, il luogo dal quale si ha voglia di sfuggire nei momenti di difficolta’ e tristezza. Quando la tristezza ti prende in viaggio, accade la cosa contraria e hai voglia di tornare a casa, quindi neanche il viaggio e’ la soluzione a tutti i mali. Pero’ in molti casi puo’ avere un’ottima funzione terapeutica e non ho mai visto nessuno pentito di essere partito, al massimo si torna a casa. Ma gente pentita di non essere partita ce n’e’ forse troppa!

Le Vie dei Canti, Bruce Chatwin In questi giorni ho fatto delle ricerche sul sistema dei banner pubblicitari a pagamento. Si tratta di inserire un banner nella propria pagina e di ricevere dei soldi ogni volta che un visitatore vi clicca sopra. Per esempio cliccate sul banner nella Homepage prendo 50 lire. In teoria e’ una manna ma dato che il ritorno e’ sul 5% se tutto va bene alla fine dell’anno mi compro uno spazzolino da denti nuovo. Poi c’e’ un altro sistema che e’ la vendita di libri. Come forse avrete visto nella Homepage ho consigliato dei libri sull’Australia che si possono comprare on-line. Ogni volta che un visitatore accede al sito tramite il mio e fa un acquisto ( e solo se fa un acquisto) a me spetta una commissione tra il 5 e l’8%. Purtroppo l’e-commerce non va molto in Italia ma sono fiducioso perche’ quella libreria ha venduto 25.000 copie in Italia quest’anno nonostante la paura atavica dell’Italiano ad usare la carta di credito. Non staro’ qui a spiegare perche’ e’ piu’ pericoloso usare la carta al ristorante che su internet, ma vi diro’ che ho comprato un libro a mia madre e sono in attesa che me lo spediscano a casa (in Italia). Insomma forse adesso e’ troppo presto per guadagnare, ora e’ il momento di creare siti che abbiano molti visitatori, i profitti arriveranno tra un paio d’anni. Ho gia’ in mente dei siti di fotografie in inglese con centinaia di foto: uno su Bangkok, uno su Bali, uno su Venezia, uno su Praga.

Banane australianeHo gia’ creato un sito per l’Asia: Tripasia . Nell’attesa continuero’ a fare siti per conto terzi a prezzi stracciati…conoscete nessuno? Mi era anche venuta in mente l’idea di aprire una ditta di web-design e avere i webdesigner nei paesi dell’Est dove sono bravi e costano poco, ma forse non sono pronto a buttarmi in un’avventura del genere.

L’angolino del buonumore:
Altavista offre un servizio di traduzione in diretta dei siti in Italiano presenti nel suo database. Essendo una traduzione parola per parola la qualita’ non e’ il massimo e l’effetto e’ troppo simpatico. Per accedervi seguite questi semplici passi:
1) Cliccate su http://www.altavista.com/
2) Scegliete l’Italiano tra le lingue
3) Inserite: foto Australia nelle parole chiave
4) Verso il 10 posto ci dovrebbe essere Tripfoto.
5) Cliccate su “translate”! E magari da Tripfoto visitate anche Tripreport e un report!
Fatemi sapere come e’ andata!

Cielo australiano di sera Martedi’ 26 luglio, 2000
Domani metto on-line il report 26, l’ultimo dall’Australia…terra ingrata verso chi come me tanto le ha dato (piu’ o meno). Mai piu’ vedro’ i canguri saltellare nella prateria alla ricerca di cibo, i Koala pigramente attaccati all’Eucalipto, i pappagalli variopinti svolazzare nell’aria pura verso un cielo terso (cosa vuol dire?), le farfalle, i coccodrilli, l’Hungry Jacks (tipo McDonalds, molto simile al Burger King), il deserto (mai visto), le spiagge….la smetto seno’ prendete sonno. No, in realta’ mi rendo conto che ho scritto poco, di molte cose non ho parlato, specialmente quelle belle, forse per quella mia allergia alla retorica e l’incapacita’ di trasmettere sensazioni di un certo tipo, spesso associata alla mia incapacita’ a provarle quelle sensazioni. Insomma sono un duro e non vorrete mica che mi metta a parlare di farfalle nei campi! Ecco, e’ successo , ci sono cascato…sto cercando la frase mitica per terminare questi sei mesi di diario in maniera decente ma credo che applichero’ la mia filosofia secondo la quale non sono importanti l’inizio e la fine, la nascita e la morte, l’incontro e l’addio, il momento in cui leggi il menu’ e quando paghi il conto, il momento in cui metti il dito nel naso e quando poi lanci la caccola….ma tutto quello che ci sta in mezzo. Quindi anche se il diario e’ cominciato male e finisce male, e’ tutto il resto che fa schifo. Ah ah ah ah !
CI VEDIAMO A BANGKOK!!!!!

Afl, football australianoPer gettare le siringhe di eroinaFiori per le vittime di un rogo in un ostello

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