Le cose hanno preso una brutta piega: il nostro principale alleato ha preso una brutta piega e di conseguenza l’abbiamo presa anche noi.
Il nostro alleato principale é cambiato molto negli ultimi anni.
Adesso lì comandano quelli convinti. Quelli che viaggiano solo nei Parchi Nazionali Americani.
E quindi si é un pò incattivito.
Ha messo da parte molti degli ideali per i quali lo ammiravamo e si é messo a fare i cazzi suoi.
All’inizio sembrava che mischiasse la famosa “realpolitik” con gli ideali, ma purtroppo adesso é chiaro che siamo proprio terra-terra: appropriarsi di più riserve petrolifere possibili. Con tutti i mezzi.
Dal loro punto di vista la cosa potrebbe anche andare bene. Sono un paese immenso lontano da tutti e se le cose si mettono proprio male, chiudono i confini, si difendono con gli scudi spaziali e via.
Per noi é diverso. Viviamo in mezzo al paese.
Ci conviene avere rapporti di buon vicinato con tutti.
E quindi se il nostro principale alleato viene a casa nostra per mettere una base dalla quale far partire le proprie guerre, noi forse, dovremmo dire di no.
Almeno provare.
Vero, il nostro principale alleato forse non é un alleato, ma il vincitore della guerra che abbiamo perso e quindi dobbiamo stare zitti e obbedire.
Ma allora diciamolo, almeno così capiamo cosa succede.
Quindi le cose sono due:
1) Ci dite che non abbiamo nessun potere negoziale perché a casa nostra non comandiamo noi.
2) Diciamo al nostro alleato che non la vogliamo una base lì. Non ci serve. Anzi fa paura. Perché se uno dei tanti paesi che stanno facendo incazzare a morte decide di vendicarsi, gli sarà più facile bombardare noi.
Quella dei posti di lavoro, per piacere, risparmiatecela. E’ sempre la stessa e ce la tirate fuori ogni volta che non sapete cosa dire.
Non é il problema della base in sè. Quello é un dettaglio.
E’ un problema di direzione.
L’America sta pesantemente sul cazzo a mezzo mondo. No, molto più di mezzo mondo.
Lo dico per esperienza personale.
Lo fa per difendere il suo stile di vita. Ottimo.
Noi dobbiamo decidere se vogliamo vivere come loro e se siamo pronti a buttare bombe per farlo.
Tutto qui.
E’ abbastanza semplice.
Io, in tutta onestà, direi che non ne vale la pena.
Troppo casino. Ci dobbiamo dare una calmata.
Passare più tempo in giardino a non fare niente e meno tempo nei centri commerciali.
Eccola, la rivoluzione.