
Messaggio per giovani dai 15 ai 25 anni (se ne sono rimasti qui).
Quando i vostri genitori vi parlano di come preparavi al futuro, forse vi conviene non ascoltarli.
È infatti altamente probabile che non ne sappiano a sufficienza del futuro.
Poi, ovviamente, dipende dai genitori che avete.
Lo dico perché vedo molti miei coetanei in difficoltà ad accettare concetti che per voi sono già ovvi.
Volevo rassicurarvi: non siete voi che sbagliate.
Sono loro che fanno fatica a cambiare una visione del mondo ormai statica.
Se un alieno che vive a venti anni luce da qui riuscisse a vedere la terra con un cannocchiale super potente, vedrebbe la terra del 2001.`
La luce infatti ci mette venti anni ad arrivare fino a lui.
L’alieno vedrebbe letteralmente in diretta la caduta delle torri gemelle.
Ecco, questo è quello che vedono i vostri genitori, se vi va bene.
Se non vi va bene invece vi stanno raccontando i fantastici anni ’90.
Quando avevo vent’anni, un anziano che ormai non stava al passo con i tempi ne aveva ottanta.
Adesso è “anziano” chi ne ha cinquanta, o quaranta.
È la nascita del super giovane nel vestire e nel comportarsi ma vecchio nella visione del mondo.
Spesso sta su Facebook invece di informarsi.
Non è colpa loro, va tutto troppo velocemente.
Loro vi vogliono aiutare, ma lo fanno cercando di prepararvi per il loro passato.
Se vi affidate completamente ai loro consigli vi state tagliando le gambe, e verrete schiacciati in un mondo che sarà sempre meno attento ai bisogni dell’individuo.
“Ma me l’ha detto la mamma”, non sarà una scusa accettabile.
Il futuro, anzi il presente, premia chi si prende le proprie responsabilità e non delega le decisioni alle autorità, che sempre più fanno i propri interessi.
I vostri genitori hanno probabilmente vissuto in un ambiente molto più attento alla persona, e fanno fatica ad adattarsi a questo.
Gli effetti positivi delle lotte di molti decenni fa sono finiti.
Noi abbiamo vissuto di rendita, voi non ve lo potrete permettere.
La pacchia è finita, da un pezzo.
Quindi è tutto da buttare quello che dicono?
Assolutamente no! Ascoltateli bene quando vi parlano di scarponi, attrezzatura, preparazione fisica e mentale per il lungo viaggio della vita.
Quelle sono cose che non cambiano mai e la loro esperienza è preziosa.
Anche se magari per quello andate direttamente dai nonni che di esperienza ne hanno di più.
Vi risparmierete molti errori.
Voi di questo invece non ne sapete molto, a meno che la vita non vi abbia già benedetto con qualche bastonata.
Molti nei commenti al post di Facebook mi hanno fatto notare che non ho parlato di valori.
Sono convinto che se una persona li ha, e riesce a trasmetterli, sia un grande vantaggio per i figli.
Ma questo dà per scontato che i vostri genitori abbiano dei valori da trasmettere.
L’anzianità purtroppo non garantisce questo. Ho parlato di esperienza perché quella e probabile che ce l’abbiano.
Conosco troppe persone i cui valori sono solo il consumismo, la deresponsabilizzazione, la ricerca di conformismo e via dicendo. Se cercano di trasmettevi quelli, non ascoltateli.
Un altro motivo per il quale non ho parlato di valori e che non si trasmettono con l’ascolto, ma con l’esempio.
Non date troppo retta nemmeno alla scuola, che è rimasta indietro di decenni e perpetua un modello di apprendimento ormai defunto.
Prepara alla fabbrica e all’ufficio, luoghi che probabilmente non vedrete mai.
Gestitela con il minimo sforzo e la massima resa.
Uscitene con i voti massimi, prendetela come un videogame e scoprirete che a volte ci sono trucchi per vincere facile.
Prendete quello che serve e buttate il resto.
C’è molto da buttare.
Non fatevi distrarre dalle cretinate, ve ne racconteranno tante.
Soprattutto non permettetele di uccidere la vostra curiosità, è l’arma di più potente nel vostro arsenale.
Non bastano il diploma e la laurea.
Imparate a imparare, perché non finirete mai di farlo.
Appena smetterete di imparare, sarete in balìa degli squali.
Imparate ad amare la Conoscenza, che mai come oggi l’avete a portata di mano, in tasca, nel cellulare.
Nella storia umana non si è mai vista una cosa del genere e noi ci siamo dovuti adattare.
Per voi è più facile.
La scelta è vostra, ma sappiate che non approfittarne può avere costi molto alti.
I libri sono solo un mezzo, alberi morti sui quali abbiamo scoperto di poter mettere dell’inchiostro per trasmettere la conoscenza. Quella però viaggia benissimo su altri mezzi.
I libri comunque non sottovalutateli perché hanno un vantaggio enorme rispetto a computer e smartphone: non ci sono distrazioni.
Il viaggio che potete fare in un libro di carta non è facile da fare online.
Le distrazioni sono infatti i vostri nemici peggiori.
Non ascoltate le sirene, quelli che vogliono distrarvi con video di dieci secondi, soluzioni semplici e teorie
accattivanti.
La verità è lì, davanti agli occhi, ma in una confusione quasi ingestibile di informazioni contrastanti.
Il vostro lavoro oggi non è solo imparare qualcosa da applicare, ma soprattutto imparare a gestire queste informazioni.
La cosa più importante è sapere chi ascoltare.
Chi sono le persone fidate, senza doppi fini, alle quali chiedere consigli.
Che non sono mai quelle che sembrano.
Il Papa, per esempio, non sa niente di quasi tutto nonostante, si veste in modo solenne e dica cose sagge.
Almeno lui tende a limitarsi a concetti trascendenti che, bene o male, valgono da millenni.
Ma il presidente, il primo ministro, il rettore universitario…non ce n’è uno che sappia tutto.
Perché? Perché ci sono ormai troppe cose da sapere.
Dovete imparare a scovare e seguire i guru di ogni materia.
Saranno le vostre guide per anni.
E quando sbarellano, dovete saperle abbandonare.
È il lavoro più importante, perché non potete capire tutto da soli.
Non ne avete il tempo, di scelte così importanti ne dovrete far parecchie ogni anno, perché tutto è accelerato.
Vi serve un metodo.
Possibili approcci per scovare i guru:
– Non sono esperti in una materia sola. Sono esperti in una materia, ma hanno anche una conoscenza approfondita di altre. La vera comprensione della complessità attuale avviene solo ai margini di varie discipline.
– I tuttologi evitateli. Devono, ripeto, essere esperti almeno di una materia per essere presi sul serio.
– Guardate cos’hanno detto in passato e vedete se l’hanno imbroccata.
È facile far sembrare di essere esperti, basta una libreria alle spalle e qualche frase intelligente rubata a qualche libro. Andate però a vedere i loro video e scritti di qualche anno fa: le loro previsioni si sono avverate? Per valutare una persona partite sempre da cosa ha detto cinque anni fa.
La conoscenza è online.
Voi vivrete in un mondo che per metà è virtuale.
Se vi dicono di non perdere tempo online è che non hanno capito ancora pienamente che l’online è il settimo continente, emerso 25 anni fa.
Per anni è sembrato un gioco, poi piano piano si è fatto più serio fino a diventare fondamentale.
Online ora c’è il vostro lavoro, le amicizie, la reputazione.
Online si gioca il vostro futuro.
Non potete ignorarlo e non dovete evitarlo come se fosse un brutto quartiere.
Imparate a vivere in quel mondo, perché lì i vostri genitori sono spaesati e non vi sapranno aiutare.
E il lavoro.
Per molti di voi non ci saranno uffici, stipendi e ferie ma una cooperazione continua e fluida con persone e gruppi online. Verrete pagati in criptovalute, non solo Bitcoin.
Studiarli subito, è roba importante e la prova sta nel fatto che le banche minacciano di chiudere i conti a chi le usa.
Arriverà il giorno in cui se non le accettate perderete delle occasioni importanti.
Lavorerete in forum e chat.
Dovete specializzarvi in maniera incredibilmente specifica in un argomento, e chi ha bisogno di queste competenze vi troverà.
Poi, quando vi passa la voglia e la curiosità, cambiate, perché non ce la farete più a starci dietro.
Senza curiosità non riuscirete a restare al passo.
Non focalizzatevi su una cosa sola, studiate TUTTO quello che vi interessa.
Come dicevo, ai limiti tra due discipline c’è il valore che cercate.
La sicurezza economica non ve la darà il lavoro, ma la capacità di gestire le vostre finanze.
Sarà particolarmente importante imparare a prevedere i mega eventi decennali nei quali avviene un trasferimento di ricchezza dalle classi medie a quelle alte.
Ne stiamo vivendo uno proprio adesso.
Un segnale di pericolo: se state facendo come tutte le persone attorno a voi, fate parte della massa, e quando arriva la mazzata decennale, colpirà anche voi.
Il lavoro, come dicevo, è fluido.
Anche in questo caso dovrete capire di chi fidarvi, altrimenti finirete in mano alle banche che vi faranno firmare fogli incomprensibili per riempire i loro buchi di bilancio.
A proposito, le banche sono morte, ma non lo sanno ancora.
Non scommetteteci la carriera.
Non create la vostra ricchezza online su piattaforme terze, come Facebook, Google, Youtube, Tik Tok o Airbnb.
Sono vittorie effimere.
I vostri account possono infatti diventare irrilevanti da un giorno all’altro.
I vostri account? Non sono vostri.
I vostri like? Non sono vostri.
I vostri followers? Non sono vostri.
Basta un piccolo cambio all’algoritmo, un errore dell’intelligenza artificiale o un cambio di paradigma o uno shift culturale.
Imparate il significato di deplatforming.
Siamo agli albori del Web3, non accontentatevi del Web2 dei vostri genitori, utilizzatelo come ambiente per guadagnare in questi ultimi anni, ma i vostri assett devono essere decentralizzati e al sicuro.
La vostra ricchezza, quella che vi permetterà di navigare i prossimi decenni sarà protetta da chiavi private in mano solo vostra, non da un brand rassicurante.
Non finite a fare i servi della gleba digitali come siamo noi oggi. Prendetevi le vostre terre.
Non fidatevi delle cravatte, ormai sono un segnale di pericolo.
E soprattutto non credete ciecamente quello che dice uno a caso su internet, come me.
Bello schifo di mondo insomma.
Comunque il contadino servirà sempre se magna tre volte al giorno.
Esistono mille mondi possibili diceva Bruno e lo hanno bruciato.
Siamo veramente sicuri che quello che gli aspetta sia ciò che serve all’umanità?
Saluti
Il tripluca forse più ispirato di sempre!
un po’ troppo casaleggiesco e un po’ troppo fuzzy.
Ad esempio se vai a scavare sotto la superficie le cose “tecnologiche”, dove qualcosa so, non sono poi tanto “nuove”. E’ vero ci sono il web (da una idea di sir Lee che lavorava al cern sopra un’idea di rete militare, vecchia, americana), gli smartphone e pure gli smartwatch ma… dove sono gli skateboard volanti? O la base lunare alpha? Per restare ai sistemi operativi siamo ancora BEN attaccati allo unix di Kernighan, Thomson e C. poi trasformatosi in linux, android, mac os ma sotto sotto è quello (con anche i suoi limiti).
Ci sono ancora i processori di Faggin e i suoi derivati e il suo touch pad. Il fatto è che molte cose “nuove” sono sviluppate sopra le cose “vecchie” e con molto anticipo, l’unica cosa che non si sa è quali saranno accettate e avranno successo nel tempo. Mi ricordo che la nokia sapeva benissimo che c’erano i sistemi operativi a iconcine per i telefonini ma pensava che nessuno sarebbe stato interessato a telefoni di quel genere.
Quindi ricapitolando il tuo discorso è giusto in un certo senso ma avere una buona, od ottima base, fa la differenza e consente di “adattarsi” ai cambi di rotta.
Nei robot esiste il concetto di “gradi di libertà”: avere più gradi di libertà è meglio. E grazie al c. mi dirai, questo lo sanno tutti: per esempio essere belli e ricchi è meglio di essere brutti e poveri, essere giovani è meglio di essere vecchi, così come essere sani, o intelligenti, o “studiati” ma io aggiungerei anche saggi, onesti, buoni, compassionevoli, non maniacali, liberi, curiosi, generosi, appassionati.
Bisogna cercare di collezionare quanti più gradi di libertà possibili nel modo che ci è possibile, e coi limiti che abbiamo, senza barare o sopraffare gli altri: questa per me è sempre una buona strada per essere pronti al futuro, alla vita.
A volte il vero successo può non sembrare tale agli altri o alla società ma quello che conta lo dobbiamo scoprire noi (ma camminare sulle spalle dei giganti aiuta, moltissimo).